Il Club Tecnomare è tornato sull’argomento più volte affrontato della sicurezza a mare con un’iniziativa inedita divisa in due fasi. “Mayday Mayday – gestiamo le emergenze” è il nome di questa nuova esperienza affrontata assieme ad Assonautica Palermo organizzata e realizzata con l’obiettivo non soltanto di affrontare il tema della preparazione a una corretta gestione della propria attività di diprtista nautico con chi della sicurezza ne fa oggetto della propria professione ma, in concreto, di simulare sul campo una situazione di emergenza per verificare come affrontarla con l’aiuto delle Autorità Marittime competenti. In un primo incontro svoltosi presso la sede del club il 17 maggio due rappresentanti della Guardia Costiera, il I Capo Aiutante Giuseppe Cavarra, comandante di motovedetta e il II Capo Aiutante Antonino Boscarino nuova figura di “Rescue Swimmer” ovvero soccorritore marittimo hanno fornito osservazioni preziose da parte di chi gestisce i sinistri tenedo a sottolineare che la Guardia Costiera “non è l’ACI del mare” come taluni ritengono perché è all’incolumità delle persone che il loro lavoro si rivolge con la consapevolezza purtroppo che troppo spesso anche le norme più ovvie come il corretto stivaggio delle dotazioni di sicurezza difetta nei diportisti a cui vengono offerti servizi sempre nuovi come quello rischioso e di alta preparazione del soccorritore marittimo (sono in atto 40 in tutta Italia) rivolto all’assistenza in acqua. Il compito di illustrare vicende vissute di gravi sinistri è toccato a Sergio Davì che ai successi oceanici ha avuto anche occasione di sommare queste incresciose esperienze. Domenica 26 maggio si è svolta invece nelle acque del capoluogo regionale la seconda fase dell’iniziativa. Un equipaggio, costituito da tre adulti e due ragazzi, ha preso parte alla simulazione del lancio del “Mayday” giustificato dalla dichiarazione di una falla a bordo e dalla caduta in acqua di una persona, vivendo con grande realismo le vari fasi del soccorso. Quest’ultimo si è svolto, dopo la segnalazione del sinistro sul canale 16 VHF (rispondendo alle domande circa il tipo di imbarcazione, le ragioni della richiesta di soccorso, il numero delle persone imbarcate, le loro condizioni fisiche e le coordinate del mezzo) con la messa in acqua della zattera di salvataggio e l’imbarco di tutto l’equipaggio eccezion fatta per la persona caduta in acqua. Al pronto arrivo della motovedetta, il “Rescue Swimmer” ovvero il Soccoritore Marittimo si è tuffato “portando in salvo” con grande rapidità l’incidentata. E’ seguito il recupero del resto dell’equipaggio dalla zattera e il rientro. Emozionante è il termine giusto per descrivere un’operazione che oltre ad avere confermato sul campo l’alta preparazione e lo spirito di sacrificio della Guardia Costiera ha trasformato una simulazione in una costruttiva esperienza di mare per coloro che vi hanno preso parte .