Rimandata di un mese, condizionata da un mare non proprio “disponibile” all’andata ma.la 35^ edizione del RaidUstica ha avuto comunque luogo ed è stata un mosaico di belle emozioni come ogni anno. Vecchi e nuovi partecipanti – quest’anno anche un intrepido equipaggio con una barca – hannno vissuto intensamente il fine settimana dall’1 al 3 settembre senza privarsi di nessuna delle belle esperienze che l’isola regala a tutti i suoi fans. La prima giornata è trascorsa dopo l’arrivo con un bagno ristoratore nel golfetto di Punta Galera dove ognuno ha tirato fuori ogni bendidio dalla propria cambusa appesantita soprattutto dalle bottiglie di prosecco che non mancano mai per festeggiare i giusti eventi; di sera tutti al ristorante “Pizza la piazza” per gustare le specialità del noto locale usticese, l’unico disponibile ad ospitare il numeroso gruppo penalizzato quest’anno dalla mancanza del servizio di ristorazione in tutti i principali centri di ricettività alberghiera dell’isola. La serata si è conclusa per diversi partecipanti con una “chitarrata” nella terrazza di una pensione illuminati da una splendida luna che annunciava il bel tempo dell’indomani. Sabato 2 ottobre il mare ha suggerito dopo un opportuno giro dell’isola di ormeggiare sotto Punta Spalmatore e sino al primo pomeriggio è stato un susseguirsi di tuffi, balli caraibici di gruppo sui gommoni e non ultima, una scorpacciata di ricci appena raccolti sui ricchi fondali del luogo. Rientrati dal mare diversi partecipanti non hanno rinunziato a godersi il tramonto sotto il faro di Punta Gavazzi che ancora una volta ha immortalato lo spettacolo con la sua inconfondibile sagoma. Di sera nuovo appuntamento allo stesso ristorante che questa volta ha preparato una cena interamente dedicata al pesce. L’imbarco dell’indomani con tutti i bagagli è stato assistito con la consueta gentilezza e bravura da Salvo Zanca, personaggio insostituibile al porto di Ustica e per quanto l’ultima sosta a mare abbia diviso la piccola flotta, l’allegria e l’entusiasmo non sono mancati a ciascun gruppo che ha trovato modo di trascorrere le poche ore prima della partenza consumando gli ultimi beni della cambusa quando non ha trovato modo di cucinare a bordo alcune risorse, piccoli polipi per la precisione, del mare usticese. Dimenticate le onde e gli schizzi dell’andata, gli equipaggi hanno dato manetta verso la costa palermitana appena dopo pranzo e, per rispettare una tradizione che si ripete da 35 anni hanno profittato della clemenza di Nettuno per fermarsi a metà percorso per brindare un’ultima volta al successo della manifestazione.