Il “RaidUstica” del club Tecnomare ha festeggiato quest’anno la sua la 36^ edizione nel lungo weekend dal 28 al 30 giugno. La manifestazione, lanciata dal noto sodalizio palermitano nei lontani anni 80, è divenuta ormai un evento atteso e, se ha perso forse nel tempo il sapore dell’avventura per l’evoluzione dei mezzi con cui ormai viene affrontata, continua tuttavia a coinvolgere e a entusiasmare specie chi vi partecipa per la prima volta per l’esperienza che la navigazione in mare aperto sa suscitare, non meno che per la suggestione che la “Perla Nera” non manca di regalare a chiunque scelga di vivere anche per poco la sua realtà terrestre e marina. Il tempo e le migliorate performance dei gommoni non hanno putroppo semplificato la vita a chi come il club Tecnomare ha da sempre seguito le disposizioni che regolano la navigazione oltre le 12 miglia che nel caso di Ustica (l’isola dista 30 miglia dalla costa palermitana e quindi per sole 6 miglia impone dotazioni e patente necessarie per la navigazione oltre le acque territoriali nazionali) prevedono adesso oltre all’autorizzazione della Capitaneria di Porto e l’informativa ad altri 10 enti, anche il nulla osta del Dipartimento Regionale dell’Ambiente per gli specchi d’acqua impegnati. A chi desiderava comunque l’emozione di una navigazione meno “soft” di quella domenicale sotto costa la traversata ha riservato all’andata un mare reso effervescente da un discreto vento di levante che ha impegnato battelli piccoli e grandi su una rotta resa peraltro più lunga per chi di buon ora era partito dai vari rimessaggi sparsi lungo la costa palermitana per unirsi al gruppo a Mondello. Decisamente rilassante invece il soggiorno nell’isola per gli equipaggi che hanno preso parte al raid ai quali la splendida capitale dei sub ha regalato due giorni indimenticabili di relax in un’atmosfera che gli oltre trent’anni trascorsi dal primo approdo gommonautico non hanno cambiato sostanzialmente. Stessa gente cordiale, stessi amici pronti a mettersi a disposizione come Salvo Zanca, instancabile custode degli ormeggi. Come ogni anno si deve all’organizzazione del club, oltre che agli ottimi rapporti locali, se anche le difficoltà connesse alla sistemazione alberghiera si sono riuscite a superare e, almeno dall’ottimo spirito di aggregazione riscontrato durante il soggiorno, può dirsi che tutti hanno condiviso il successo dell’evento che ha ricevuto anche i complimenti del comandante della locale Capitaneria, il Luogotenente NP Salvatore Taormina. L’isola dal canto suo ha ancora una volta incantato con il suo mare cristallino, la suggestione di 7 miglia di coste disegnate dalla lava e l’atmosfera unica di Cala Santa Maria che incanta con i colori dei cento murales disegnati tra i gerani delle finestre. Vacanza troppo breve è stato il commento generale la mattina della domenica quando il presidente del club, Pietro Urso, ha deciso di anticipare la partenza per un un crescente maestrale che alzava quasi un metro d’onda. Un ultimo sguardo al suggestivo profilo della Perla Nera, poi in rotta per Capo Gallo con un’ultima tradizionale sosta a poche miglia dall’arrivo per un ennesimo sorso di prosecco e un rinnovato generale desiderio di ritrovarsi alla prossima avventura.