La tradizionale traversata che il club Tecnomare organizza in periodo invernale da Palermo a Ustica ha preso il nome quest’anno di “RaidUstica Winter Competition”. Programmata per il weekend del 15 e 16 febbraio, la manifestazione era stata concepita per la prima volta con la formula della gara di regolarità tra i vari battelli dei soci e le adesioni, a pochi giorni dalla partenza avevano raggiunto il numero di cinque equipaggi pronti a sfidarsi sulle trenta miglia di mare lungo cui in due punti preventivamente fissati sarebbero state registrate le medie di velocità tenute. Mano a mano che si avvicinava la data di partenza però il numero dei concorrenti si è via via ridotto per malesseri dei comandanti, impossibilità di alaggio dei mezzi (purtroppo assai frequenti nei mesi invernali nel capoluogo siciliano) e previsioni del mare di ora in ora peggiorate. Gli organizzatori non hanno voluto comunque rinunziare e sabato 15 i due unici battelli rimasti si sono mossi dal porticciolo dell’Arenella pronti a sfidare le raffiche di grecale che promettevano quasi 2 metri d’onda una volta al largo di Capo Gallo. Fatte poche miglia – per fortuna oggi è il caso di dire – l’entorfuoribordo di uno dei due gommoni si è improvvisamente spento e dopo vari tentativi di individuare il guasto, si è stati costretti a trainare il mezzo sino al vicino porticciolo dell’Addaura a Mondello. Chiamati a dare aiuto i meccanici della D’Arpa Motori si è accertato che l’inconveniente era imputabile al semplice disinserimento di uno spinotto all’intero della consolle e pertanto la navigazione poteva riprendere senza rischi di ulteriori arresti. Ci sono volute oltre due ore per raggiungere la Perla Nera, il che dà la misura del mare che ha ostacolato l’andatura dei battelli sino alla meta. Poi finalmente il goduto relax sull’isola dove gli equipaggi sono stati accolti dagli amici del luogo con l’affettuosità e la generosità di sempre. Ospiti di Angelo Tranchina che ha aperto solo per loro il suo Hotel Ariston, sollevati dai fastidi dell’ormeggio da Daniele Zanca e attesi allo sbarco dal maresciallo Francesco Paolo D’Orsi, sostituto del comandante della Capitaneria di Ustica e dal comandante della motovedetta Sergio Lilla, i nostri raiders (per la precisione 4 uomini e 3 intrepide signore) hanno avuto modo di dimenticare in poco tempo le sorprese del viaggio di andata e incoraggiati da un sole e da una temperatura prettamente primaverile hanno scelto di trascorrere gran parte del soggiorno a mare muovendosi tra le splendide insenature della costa usticese. Alle prime ore del pomeriggio di domenica è iniziato il viaggio di ritorno, questa volta in pieno relax su un vero tappeto blu che ha rinnovato l’entusiasmo per un’iniziativa che gli anni e le tante vicende che l’hanno caratterizzata sino ad oggi hanno ormai reso unica forse proprio per quel sapore di avventura che più di una volta sa regalare.