Un appuntamento va rispettato e quello tradizionale con Ustica anche quest’anno e nonostante tutto il club Tecnomare è riuscito a non mancarlo. La 32^ edizione del RaidUstica si è svolta secondo programma nel fine settimana dal 26 al 28 giugno e vi hanno preso parte 6 equipaggi per un totale di 17 persone, un numero necessariamente condizionato dalle disposizioni correnti in merito alla numero dei passeggeri consentiti a bordo di ciascuna imbarcazione in rapporto alla loro lunghezza. Le restrizioni imposte dal Covid 19 hanno in effetti fatto pesare tutta la loro gravità sull’intera organizzazione della manifestazione a cominciare dalla stessa possibilità di realizzazione perché l’autorizzazione all’evento e la relativa ordinanza sono state rilasciate dalla Capitaneria di Palermo – uffici inaccessibili al pubblico e documentazione depositata in portineria – solo un giorno prima della partenza. A ciò si è aggiunta la sorpresa di vedersi rifiutato il servizio di ristorazione presso la struttura a cui ogni anno il club si rivolge per la sistemazione alberghiera dei suoi soci col risultato di dovere rivolgersi a uno dei pochi ristoranti operanti sull’isola per le cene dei due giorni di soggiorno. Disagi quindi e ostacoli di varia natura in gran parte connessi al regime di sicurezza da contagi che ad Ustica quest’anno si è reso evidente sin dal momento dello sbarco: mascherine indossate da gran parte delle persone anche in luoghi all’aperto e non affollati, rigido rispetto del numero delle persone nelle auto in circolazione, attenta distribuzione degli clienti ai tavoli dei ristoranti, obbligo della prenotazione dei posti in chiesa per assistere alle celebrazioni di fine settimana e diverse altre regole da rispettare per poter mantenere il prezioso “tasso 0” registrato dalla Perla Nera sin dalla fase 1 della pandemia e sino a qualche mese fa difeso persino con la quarantena di residenti e non residenti che provenissero da regioni con almeno un caso di infezioni da virus. Queste le premesse di una manifestazione che sia pure in tono minore (l’anno passato vi avevano preso parte 16 battelli e quasi 90 persone) ha avuto la fortuna di svolgersi col favore del mare e del sole per l’intero weekend di vacanza. E’ sembrato perfino troppo breve il viaggio di andata che ha permesso di coprire le famose 30 miglia che separano Capo Gallo dal porto di Santa Maria in poco meno di un’ora e mezza, più volte in compagnia di delfini e il profilo della Perla Nera ben visibile sin dalle prime miglia. All’arrivo, dopo il consueto avviso a Delemare Ustica, la voglia di relax e di un bagno nelle acque cristalline dell’isola ha suggerito di togliere manetta solo dopo aver compiuto mezzo giro dell’isola in uno dei più suggestivi tratti della costa di tramontana poco distante dallo scoglio del Medico e dalla zona A di riserva integrale. Lo sbarco a Cala Santa Maria nel pomeriggio ha confermato la bontà dell’assistenza dell’inesauribile Salvo Zanca che saltando da un gommone all’altro, immergendosi a prendere sul fondo le cime di ormeggio, guidando i mezzi tra motovedette e pescherecci, ha fatto dimenticare ancora una volta la cronica carenza di un regolare servizio di assistenza al porto. All’efficienza del buon Angelo Tranchina col suo prezioso pulmino si deve invece se gli equipaggi hanno potuto raggiungere in pochi minuti l’Hotel Ariston che da anni li ospita ma dove però lo stesso Tranchina, come altri ristoratori dell’isola, ha preferito questa volta evitare di dover sottostare a tutte le restrizioni imposte per l’erogazione dei pasti indirizzando il club a uno dei pochi ristoranti aperti nel periodo. La serata si è quindi conclusa tra insalate di mare, pesce spada e gamberoni altrettanto graditi nei locali dell’Isolotto dove, finalmente tolte le mascherine e sia pure alla debita distanza gli uni dagli altri ai tavoli, si è tornati ad assaporare l’atmosfera di allegria e di spensieratezza che ogni anno l’isola regala ai suoi ospiti. Punta Spalmatore è stata la meta del secondo giorno di mare e qui tra yacht e maxi-rib la piccola flotta del Tecnomare si è fatta notare perché è sempre un bel colpo d’occhio vedere più gommoni affiancati con tanta gente che scherza e si diverte tra bagni, spuntini e il volo di tanti tappi di prosecco. Ma se c’è una cosa a cui i soci del club non sanno rinunziare è anche quel simbolo della manifestazione costituito ogni anno dalla targa ricordo che il presidente del Tecnomare distribuisce a tutti comandanti nel corso della serata di gala e anche per questa 32^ edizione la tradizione è stata rispettata perché la sera del sabato sulla terrazza dell’Hotel Ariston , il presidente Pietro Urso ha voluto celebrare la riuscita dell’evento consegnando l’immagine di Ustica con i battelli del club impressa non a caso su una piastrella di pietra lavica. La stessa targa, il mattino della domenica prima della partenza è stata offerta al Comandante di Delemare Ustica C° 1ª Cl. Np Aldo Spagnolo che anche quest’anno ha avuto parole di grande stima per il club e l’augurio che manifestazioni come il RaidUstica possano servire a vivere il mare con la dovuta responsabilità e prudenza.